Nuova Riveduta:

Ebrei 4:14

Gesù, nostro sommo sacerdote
Eb 9:11-12, 24; 10:21-23; 2:17-18
Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo.

C.E.I.:

Ebrei 4:14

Poiché dunque abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della nostra fede.

Nuova Diodati:

Ebrei 4:14

Cristo superiore ai sommi sacerdoti dell'antico patto
Avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra confessione di fede.

Riveduta 2020:

Ebrei 4:14

Gesù superiore ai sommi sacerdoti dell'antico patto
Avendo noi dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la professione della nostra fede.

La Parola è Vita:

Ebrei 4:14

Siccome abbiamo un sommo sacerdote veramente grande: Gesù, Figlio di Dio, che ha attraversato i cieli per aiutarci, non dobbiamo mai cessare di avere fede in lui.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Ebrei 4:14

Cristo superioreai sommi sacerdoti dell'Antico Patto
Avendo noi dunque un gran Sommo Sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figliuol di Dio, riteniamo fermamente la professione della nostra fede.

Ricciotti:

Ebrei 4:14

Gesù Cristo è Sommo Sacerdote.
Avendo dunque un grande Sommo Sacerdote che ha traversati i cieli, Gesù figlio di Dio, rimaniamo fermi nella professione di nostra fede.

Tintori:

Ebrei 4:14

Avendo dunque un pontefice grande che penetrò i cieli, Gesù, Figliolo di Dio, stiam fermi nella nostra confessione,

Martini:

Ebrei 4:14

Avendo adunque un pontefice grande, il quale penetrò ne' cieli, Gesù, Figliuolo di Dio, ritenghiamo la nostra confessione.

Diodati:

Ebrei 4:14

AVENDO adunque un gran sommo sacerdote, ch'è entrato ne' cieli, Gesù, il Figliuol di Dio, riteniamo fermamente la professione della nostra fede.

Commentario abbreviato:

Ebrei 4:14

11 Versetti 11-16

Osservate il fine proposto: il riposo spirituale ed eterno; il riposo della grazia qui e della gloria nell'aldilà; in Cristo sulla terra, con Cristo in cielo. Dopo il dovuto e diligente lavoro, seguirà un riposo dolce e soddisfacente; e il lavoro di adesso renderà quel riposo più piacevole quando arriverà. Lavoriamo e stimoliamoci a vicenda a essere diligenti nel dovere. Le Sacre Scritture sono la parola di Dio. Quando Dio la diffonde con il suo Spirito, essa convince con forza, converte con forza e conforta con forza. Fa sì che un'anima che è stata a lungo orgogliosa diventi umile; e uno spirito perverso sia mite e obbediente. Le abitudini peccaminose, che sono diventate per così dire naturali per l'anima, e radicate profondamente in essa, vengono separate e tagliate da questa spada. Scoprirà agli uomini i loro pensieri e i loro propositi, le nefandezze di molti, i cattivi principi da cui sono mossi, i fini peccaminosi che perseguono. La parola mostrerà al peccatore tutto ciò che c'è nel suo cuore. Teniamo ferme le dottrine della fede cristiana nella nostra testa, i suoi principi vivificanti nel nostro cuore, la sua aperta professione sulle nostre labbra, e siamo soggetti ad essa nella nostra vita. Cristo ha svolto una parte del suo sacerdozio sulla terra, morendo per noi; l'altra la svolge in cielo, perorando la causa e presentando le offerte del suo popolo. Per la Sapienza infinita era necessario che il Salvatore degli uomini fosse uno che avesse i sentimenti che nessun altro essere, se non un compagno di vita, potrebbe mai avere; e quindi era necessario che sperimentasse tutti gli effetti del peccato che possono essere separati dalla sua effettiva colpa. Dio mandò il proprio Figlio a somiglianza di carne di peccato, Ro 8:3; ma quanto più era santo e puro, tanto più doveva essere riluttante nella sua natura al peccato e doveva avere un'impressione più profonda del suo male; di conseguenza, tanto più doveva preoccuparsi di liberare il suo popolo dalla sua colpa e dal suo potere. Dovremmo essere incoraggiati dall'eccellenza del nostro Sommo Sacerdote a venire con coraggio al trono della grazia. Misericordia e grazia sono le cose che vogliamo: misericordia per perdonare tutti i nostri peccati e grazia per purificare le nostre anime. Oltre alla nostra dipendenza quotidiana da Dio per i rifornimenti attuali, ci sono stagioni per le quali dobbiamo provvedere nelle nostre preghiere: i tempi di tentazione, sia per le avversità che per la prosperità, e soprattutto il tempo della morte. Dobbiamo venire con riverenza e timore divino, ma non come trascinati al seggio della giustizia, bensì come gentilmente invitati al seggio della misericordia, dove regna la grazia. Abbiamo il coraggio di entrare nel luogo più santo solo grazie al sangue di Gesù; egli è il nostro avvocato e ha acquistato tutto ciò che le nostre anime vogliono o possono desiderare.

Riferimenti incrociati:

Ebrei 4:14

Eb 2:17; 3:1; 3:5,6
Eb 1:3; 6:20; 7:25,26; 8:1; 9:12,24; 10:12; 12:2; Mar 16:19; Lu 24:51; At 1:11; 3:21; Rom 8:34
Eb 1:2,8; Mar 1:1
Eb 2:1; 3:6,14; 10:23

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